Un viaggio in mondi onirici, popolati da figure che si muovono in contesti impossibili, o giocano con il mondo, cercando di riscrivere il proprio destino.
E’ una pittura stratigrafica, quella di Nicola Pucci (Palermo, 1966), dove ogni immagine è costruita alternando velature e pittura gestuale e materica, in una sequenza lunga e continuata nel tempo”; sfacciatamente surreale ed estremamente realistica, nello stesso tempo, colma di energie catartiche. “Nicola Pucci. Opere 1999 – 2019” raccoglie gli ultimi vent’anni di pittura dell’artista palermitano: un’antologica, curata da Paola Nicita, che si apre l’1 febbraio 2020 a Villa Zito, sede della Fondazione Sicilia a Palermo, che la ospita fino al 29 marzo 2020.

Il progetto espositivo, ideato dall’Associazione Settimana delle Culture, realizzato con il sostegno della Fondazione Sicilia e il contributo della Presidenza dell’Assemblea Regionale Siciliana e di partner privati, permette di osservare l’evoluzione del linguaggio artistico di Nicola Pucci: da una pittura figurativa estremamente realistica, che da sempre strizza l’occhio ad un dato di surrealtà, slittata poi, negli anni più recenti, ad una sorta di cancellazione del linguaggio iperrealista, per approfondire alcuni aspetti maggiormente concettuali.

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